Questo è il fiume Marta, emissario del lago di Bolsena che sfocia nel mar Tirreno nel comune di Tarquinia. Ed è proprio da questo fiume che ha inizio la mia storia.

Dovete sapere che alla fine degli anni ’30 del secolo passato, a Tarquinia nasce una bimba di nome Antonietta, mentre a Gradoli, un paesino sul lago di Bolsena, nasce un bimbo di nome Giuseppe. Nella loro infanzia, i due bimbi andavano spesso a giocare sulle sponde del fiume Marta e ancora non sapevano che il fiume li aveva scelti per incontrarsi parecchi anni dopo, innamorarsi e quindi dar vita ad un loro bimbo di nome Fabio… ed eccomi qua.


Questo sono io in formato cucciolo e precisamente mi trovo sul lettone dei miei nonni alla casa di Roma. A già, ho dimenticato di dire che i miei si sono sposati a Roma dove si erano trasferiti per lavoro e dove poi hanno messo su famiglia, quindi anche se l’origine è etrusca, io sono romano a tutti gli effetti!

La mia infanzia è trascorsa nel migliore dei modi e vi spiego subito il perché. Dovendo i miei lavorare tutto il giorno con orari strani e non sempre fissi, i miei nonni materni hanno deciso che sarei potuto andare a vivere con loro, comunque i miei sarebbero passati a trovarmi ogni volta si fossero liberati dagli impegni di lavoro. Per un bimbo, vivere coi nonni è una cosa fantastica, ma per me lo era doppiamente, perché essendo figlio unico ed avendo la sorella di mia madre anch’ella un figlio unico, anch’egli è venuto a vivere coi nonni insieme a me. Perciò due figli unici, cugini di primo grado, hanno passato la loro infanzia come due fratelli, ma senza soffrire delle gelosie che naturalmente si hanno tra fratelli. Direi una combinazione molto fortunata!


Questi i due artefici del mio arrivo in questo mondo: il babbo Giuseppe e la mamma Antonietta.

Mentre la mia infanzia è stata molto tranquilla, la mia adolescenza è stata veramente frenetica, ma in senso positivo, poiché facevo così tante attività, tutte egualmente interessanti, che adesso mi chiedo dove prendessi l’energia e il tempo. Nello stesso periodo andavo a scuola, andavo a pianoforte, andavo al gruppo scout, andavo a kung fu, cantavo nel coro di Santa Cecilia e la domenica uscivo con gli amici. Non avevo mai un giorno di inattività, ma mi piaceva parecchio.

Il periodo universitario è stato un po’ più tranquillo, anche perché gran parte del tempo era dedicato agli studi e alla ragazza, con un anno di parentesi in cui ho svolto i miei obblighi militari. In realtà di militare non ho mai visto nulla, anche perché il servizio l’ho passato nel WWF come guida oasi prima e capo settore recupero fauna dopo. E’ stato un anno meraviglioso, a contatto con la natura e con gli animali. Quando mi portavano delle bestiole ferite, le facevo curare e poi, aspettando la guarigione, le tenevo libere a casa mia: ho avuto upupe, gabbiani reali, ricci, volpi rosse, pipistrelli, istrici e persino un cucciolo di puma per una quindicina di giorni.